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Regime forfettario vs Regime semplificato: differenze per liberi professionisti in Italia

Ultimo aggiornamento
26 giugno 2024

Lanciarsi sul mercato del lavoro come libero professionista è un’iniziativa entusiasmante e dai numerosi vantaggi. Bisogna tuttavia considerare che il lavoratore autonomo è chiamato a gestire l’insieme degli aspetti della sua attività lavorativa, che comprende anche tutte le formalità amministrative, di tipo contabile, fiscale e contributivo. 

Avviare la propria attività come indipendente in Italia non è cosa da poco, soprattutto per quanto riguarda una scelta fondamentale ai fini fiscali: optare per il cosiddetto regime fiscale forfettario, oppure per il regime fiscale semplificato? Quali sono i requisiti accesso ai due regimi? Quali sono gli obblighi e gli adempimenti amministrativi? Come, in definitiva, scegliere il regime fiscale più adatto alla propria attività?

Ti spieghiamo tutto in questa guida completa.

 

Regime forfettario per lavoratori autonomi

 

Vediamo nel dettaglio quali sono i requisiti e gli obblighi a fini contabili, fiscali e previdenziali per i lavoratori autonomi che optano per il regime fiscale forfettario.

Regime forfettario: requisiti

I liberi professionisti che desiderano aderire al regime forfettario devono soddisfare dei requisiti in termini personali, nonché di limite di ricavi e di spese sostenute. In particolare:

  • Devono essere residenti in Italia (se residenti in Europa, è necessario che il 75% del reddito sia realizzato in Italia).
  • Sono esclusi i liberi professionisti che partecipano a società o imprese operanti attività economiche affini a quelle svolte nell’ambito del lavoro autonomo.
  • I liberi professionisti devono aver realizzato un incasso inferiore agli 85.000 euro nell’anno precedente.
  • Aver sostenuto spese non superiori a 20.000 euro lordi per lavoro accessorio, lavoro dipendente e compensi a collaboratori, anche a progetto durante l’anno precedente. 

Altre cause di esclusione dal regime forfettario sono dettagliate sulla pagina dell’Agenzia delle Entrate.

Regime forfettario: reddito e tassazione

Il regime fiscale forfettario è particolarmente vantaggioso dal punto di vista amministrativo e fiscale. Ma come si calcola il reddito nell’ambito del regime forfettario? E a quanto ammontano le imposte fiscali? 

In primo luogo, è necessario calcolare il reddito imponibile, applicando ai ricavi un coefficiente di redditività che dipende dal codice ATECO dell’attività esercitata. Puoi trovare qui la tabella dei coefficienti

L’imposta dovuta è pari al 15% di tale reddito imponibile. Tale aliquota è ridotta al 5% per i primi cinque anni di attività se il libero professionista non ha esercitato nei tre anni precedenti nessun’altra attività artistica, professionale o d’impresa. 

Il regime fiscale forfettario è particolarmente vantaggioso se il libero professionista soddisfa i requisiti di adesione. L’imposta del 15%, infatti, è sostitutiva dell’imposta sui redditi, addizionali regionali e comunali, dell’IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive) e dell’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche). 

Regime forfettario: come funziona la contabilità e la fatturazione

La contabilità nell’ambito del regime fiscale forfettario è semplificata:

  • La tenuta dei libri contabili non è obbligatoria.
  • Per la vendita al dettaglio, la registrazione dei corrispettivi, ovvero dei ricavi, è obbligatoria. 
  • Per la vendita di un bene o servizio, la fattura emessa deve contenere menzione del regime forfettario. 
  • L’IVA non viene applicata, né la ritenuta d’acconto. Di conseguenza, non è possibile detrarre l’IVA dagli acquisti effettuati. Nel contempo, l’esonero dall’IVA permette di offrire tariffe più vantaggiose.
  • L’imposta IVA non deve essere liquidata né versata, la dichiarazione IVA annuale non è obbligatoria
  • A partire dal 1° gennaio 2024, tutti i liberi professionisti in regime forfettario sono obbligati ad emettere fattura elettronica

Regime fiscale forfettario: contributi previdenziali

I liberi professionisti sono ugualmente tenuti a versare un contributo previdenziale nell’ambito della Gestione Separata INPS (cassa previdenziale per i consulenti IT). Per prima cosa occorre calcolare il reddito previdenziale, ovvero il reddito che risulta moltiplicando gli incassi per il coefficiente di redditività determinato dal codice ATECO. 

Una volta determinato tale reddito, i contributi previdenziali si calcolano applicando una percentuale fissa, determinata di anno in anno. 

E’ utile sapere che i contributi previdenziali sono l’unica tipologia di “spesa” detraibile ai fini fiscali, nell’ambito del regime forfettario.

Regime forfettario: vantaggi e svantaggi

Come abbiamo visto nei paragrafi precedenti, aderire a un regime fiscale forfettario consente ai liberi professionisti di beneficiare di alcuni vantaggi. 

Dal punto di vista della contabilità, fiscalità e contributi previdenziali, nel regime forfettario le formalità amministrative sono semplificate. L’imposta dovuta ai fini fiscali è unica e calcolata applicando una percentuale poco elevata. 

D’altro canto, aderire al regime forfettario non è possibile per le attività che generano più di 85.000 euro di ricavi annui. Inoltre, nel regime forfettario non è possibile detrarre le spese sostenute nell’ambito dell’attività, ad eccezione delle spese affrontate per i contributi previdenziali. 

In definitiva, lavorare a partita IVA con regime forfettario è interessante se i guadagni non superano il tetto massimo degli 85.000 euro, e se nell’ambito della propria attività non è necessario sostenere spese onerose. Nel momento in cui queste due principali caratteristiche vengono meno, è utile considerare il passaggio a un regime fiscale semplificato. 

Per i lavoratori autonomi è, in ogni caso, possibile evitare il rompicapo della scelta tra regime fiscale forfettario e regime fiscale forfettario. Come? Facendo ricorso a una società di gestione come Hightekers, che è in grado di gestire tutte le formalità amministrative, contabili, fiscali e previdenziali relative alla propria attività. Una soluzione pratica e vantaggiosa per evitare rischi di errori, oneri amministrativi e risparmiare tempo prezioso. 

 

Regime semplificato per lavoratori autonomi

 

Per alcuni lavoratori autonomi, in particolare quando i ricavi sono più elevati, è necessario optare per il regime fiscale semplificato. Tale regime, pur essendo, appunto, semplificato rispetto a un regime ordinario, comporta pratiche amministrative più importanti rispetto al regime forfettario. Vediamo nel dettaglio a quali soggetti si rivolge e quali sono gli obblighi dal punto di vista contabile, fiscale e previdenziale.

Regime semplificato: requisiti

Per beneficiare del regime fiscale semplificato, il libero professionista deve possedere i seguenti requisiti:

  • In termini di reddito, non esiste un importo massimo.
  • Tetto massimo di ricavi fissato a 400.000 euro per le attività di prestazioni di servizio o 700.000 euro per tutte le altre attività.
  • Tetto massimo di spese sostenute pari a 300.000 euro per acquisti di beni e servizi relativi all’attività.

Regime fiscale semplificato: reddito e tassazione

La tassazione nell’ambito del regime fiscale semplificato è più articolata – e potenzialmente più onerosa – rispetto a quella prevista dal regime forfettario.

Il reddito, nel regime fiscale semplificato, è calcolato sulla base del bilancio annuale, ovvero la differenza tra i ricavi percepiti e le spese sostenute (spese relative all’attività e spese per contributi previdenziali). 

Al reddito imponibile vengono poi applicate aliquote IRPEF progressive, ovvero percentuali che variano a seconda dello scaglione di reddito. Tali aliquote, che variano di anno in anno in base alla Legge di Bilancio, sono tanto maggiori quanto più elevato è il reddito. 

Inoltre, con il regime semplificato, a differenza di quello forfettario, oltre alle imposte IRPEF è obbligatorio il pagamento delle addizionali regionali e comunali, oltre che dei contributi previdenziali. 

Regime fiscale semplificato: come funziona la contabilità e la fatturazione

Il regime fiscale semplificato comporta delle formalità amministrative in termini di contabilità e fatturazione più articolate rispetto a quelle del regime semplificato. 

In particolari, i lavoratori autonomi che optano per il regime semplificato sono tenuti a:

  • Registrare tutti i movimenti contabili sui vari libri contabili.
  • Tenere traccia di ricavi, spese, beni ammortizzabili e variazioni di magazzino.
  • Emettere fatture elettroniche comprensive di IVA.
  • Effettuare annualmente la dichiarazione dei redditi.

Risulta chiaro che si tratta di obblighi amministrativi piuttosto complessi, che pochi liberi professionisti prendono il rischio di effettuare in maniera autonoma. E’ più probabile, nonché consigliato, fare ricorso a un professionista, come ad esempio una “Società Ombrello” oppure una società di gestione come Hightekers.

Regime semplificato: contributi previdenziali

Nel regime semplificato, i contributi previdenziali sono calcolati sulla base del reddito previdenziale. Tale reddito è pari alla differenza tra il fatturato e i costi sostenuti. Per calcolare l’importo dei contributi INPS Gestione Separata occorre in seguito moltiplicare tale reddito previdenziale per un coefficiente, che è fissato anno per anno. 

Regime fiscale semplificato: vantaggi e svantaggi

La scelta di un regime fiscale semplificato rispetto a un regime forfettario dipende essenzialmente dai guadagni percepiti e dalle spese sostenute

Nel regime semplificato, infatti, e a differenza di quello forfettario, è possibile detrarre le spese sostenute per il calcolo del reddito imponibile. Ciò è particolarmente interessante quando, nell’ambito della propria attività, le spese sostenute sono importanti. 

D’altro canto, aderendo a un regime fiscale semplificato le formalità amministrative sono più complesse e quindi potenzialmente onerose in termini di tempi o spesa, se ci si affida a un professionista. Inoltre, il regime fiscale semplificato è la scelta obbligatoria per i lavoratori autonomi che percepiscono più di 85.000 euro di reddito. Tenendo presente il fatto che le aliquote IRPEF sono progressive, in tale regime il lavoratore indipendente può potenzialmente essere obbligato a pagare tasse elevate, soprattutto se le spese sostenute (detraibili) non sono importanti.

 

Regime fiscale forfettario o regime fiscale semplificato? Hightekers può aiutarti

 

Districarsi tra formalità amministrative così complesse può risultare un vero rompicapo, soprattutto per i professionisti che, come per i consulenti IT, non dispongono delle competenze necessarie. 

La scelta tra il regime forfettario e il regime semplificato non è definitiva, ma influenza in maniera decisiva la mole di lavoro contabile nonché la spesa fiscale. 

Affidarsi a un commercialista può essere una buona scelta, ma esistono oggi alternative altrettanto efficaci e sicuramente non meno vantaggiose: le società di gestione come Hightekers. 

Entrando a far parte della comunità Hightekers, i consulenti informatici possono beneficiare sia dei vantaggi dello statuto di lavoratore dipendente che della libertà e autonomia del libero professionista:

  • Affidandoti a Hightekers, non dovrai più preoccuparti della scelta tra regime forfettario e regime semplificato, in quanto diventerai formalmente un lavoratore dipendente, ma nel contempo conserverai i vantaggi del lavoratore autonomo e la possibilità di scegliere i tuoi clienti.
  • Un account manager dedicato provvederà a occuparsi di tutte le questioni burocratiche, relative alla tua attività, per permetterti di risparmiare tempo prezioso da dedicare ad altri progetti oppure alle tue attività di svago. 
  • Entrando a far parte della comunità Hightekers, sarai in grado di consolidare il tuo network professionale e potenzialmente essere segnalato per nuovi progetti.
  • Grazie al programma di referral, hai la possibilità di ottenere guadagni extra ogni qualvolta la persona da te raccomandata effettua un progetto. 
  • Con Hightekers, è possibile (e facile!) trasferirti all’estero, lavorando da remoto continuando a gestire i tuoi clienti in Italia: Hightekers si occuperà di svolgere tutte le pratiche amministrative. 

 

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