Mobilità: telelavoro dall'estero senza cambiare lavoro
Come impiantarsi all’estero, conservando la propria attività e i propri clienti?
Per i freelance è ora possibile trasferirsi all’estero e conservare i propri clienti a medio e lungo termine. Ecco due soluzioni di particolare interesse per chi lavora come freelance nel mondo digitale e informatico.
IL VISTO “DIGITAL NOMAD”
I “viaggiatori” o “nomadi” professionisti lavorano spesso in ambito digitale e informatico e molti di loro optano per la mobilità internazionale. Da qualche anno è stato creato un nuovo visto specifico, il Digital Nomad Visa, per consentire a questi “nomadi” di regolarizzare la propria situazione nei paesi che richiedono un visto di ingresso. Questo visto permette di rimanere in un paese anche oltre la durata di un normale visto turistico. L’unico inconveniente è che bisogna rientrare in criteri di idoneità difficili da soddisfare.
LE SOCIETÀ DI RELOCATION E DI ACCOMPAGNAMENTO SALARIALE
Una società di relocation può aiutarti a partire all’estero, continuando a svolgere la tua attività in piena trasparenza con i clienti e nel rispetto delle normative locali.
Alcuni freelance o lavoratori autonomi preferiscono creare direttamente la propria impresa, dichiararsi come lavoratori indipendenti o lavorare attraverso una società di accompagnamento salariale. Queste diverse soluzioni giuridiche permettono di levare l’ancora per un certo periodo e di lavorare da un altro paese, dalla spiaggia, dalla montagna o da ovunque lo si desideri. L’unica differenza tra questi tre statuti è che i primi due richiedono un investimento di tempo significativo per chi lo sceglie. In effetti, mantenere la propria attività o dichiararsi auto-imprenditori richiede molto tempo per gestire la parte amministrativa e le dichiarazioni di ogni tipo. D’altro canto, rivolgersi a una società di accompagnamento salariale permette ai freelance di liberare tempo per concentrarsi sulla propria missione e godersi il paese in cui hanno deciso di vivere.
Grazie a queste società si usufruisce di tutti i vantaggi dei lavoratori dipendenti, pur continuando a lavorare come liberi professionisti, scegliendo in modo autonomo condizioni e orari di lavoro.
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Società di relocation: come funzionano? Come fare le dichiarazioni?
Alcune società di gestione offrono una struttura innovativa che combina lavoro dipendente e autonomo e permette di ottimizzare il tempo e i guadagni. Un freelance può così scegliere i suoi contratti, stabilire criteri e tariffe, ed essere allo stesso tempo dipendente della società di accompagnamento. Ciò permette di delegare tutti i compiti amministrativi, come la fatturazione, l’incasso, la gestione degli onorari, le dichiarazioni legali e fiscali, ecc. E, ciliegina sulla torta, se decide di trasferirsi in un altro paese, la società di accompagnamento e relocation farà semplicemente la dichiarazione nel paese di destinazione, mantenendo i contratti esistenti con i clienti di qualsiasi paese!
Puoi quindi decidere di trasferirti dall’Italia alla Francia, per esempio, conservando i clienti italiani o, addirittura, stipulare nuovi contratti con clienti del Regno Unito.
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Quali sono i vantaggi quando si lavora per una società di accompagnamento salariale e relocation?
I vantaggi sono notevoli per entrambe le parti. Comprendono il fatto che non sarà necessario procurarsi un visto di lavoro e che non dovrai preoccuparti della normativa del Paese ospitante, poiché sarai ufficialmente assunto da una società come Hightekers con un contratto locale, che ti darà accesso allo stesso tempo ai vantaggi del Paese in cui vivrai.
Dopo aver considerato i numerosi vantaggi e preso in considerazione le poche difficoltà legate al telelavoro, appare chiaramente che si tratta di un dispositivo piuttosto semplice da mettere in pratica e che può davvero semplificare la vita!
È possibile lavorare da remoto temporaneamente, per scoprire se si è fatti per questo, ed eventualmente adottare questa modalità lavorativa in modo permanente se si è soddisfatti… Partiamo alla scoperta!
Una distinzione: “telelavoro” vs. “smart working”
Il telelavoro è ormai in voga e sempre più dipendenti scelgono di lavorare da remoto, a casa o in viaggio, anziché presso la sede dell’azienda.
Home office, telelavoro, lavoro flessibile, lavoro ibrido, mobilità: questi termini sono talvolta usati, a torto, come sinonimi. Tuttavia, si riferiscono a realtà leggermente diverse.
In seguito alla crisi sanitaria, ai vari lockdown e alle restrizioni, il telelavoro è diventato una realtà piuttosto diffusa: si pensa che nel 2020 riguarderà il 41% dei lavoratori dipendenti. Secondo uno studio dell’organismo francese Dares, pubblicato nel giugno 2021, già il 26% dei dipendenti lavora oggi da remoto.
Alcune grandi aziende hanno addirittura deciso di passare in modalità full remote, cioè con tutti i dipendenti che lavorano esclusivamente da casa loro. Tra queste troviamo Gitlab, Facebook (in remoto al 95%, per l’esattezza), Twitter, Square, ecc.
Tuttavia, per lavorare a distanza o in remoto bisogna rispettare alcune condizioni: per prima cosa, è necessario disporre di una connessione wifi! Ma cerchiamo di definire meglio i termini citati sopra.
TELELAVORO
I termini home office o telelavoro indicano che l’attività professionale viene svolta in un luogo fisso: la casa o l’appartamento in cui si vive. In questo luogo devono trovarsi anche tutti gli strumenti necessari per eseguire il proprio lavoro e non è possibile svolgerla altrove.
SMART WORKING, LAVORO AGILE, LAVORO REMOTO…
A differenza del telelavoro, il lavoro in remoto o smart working non implica un luogo di lavoro fisso e chi lo sceglie può lavorare in treno, in albergo, in spiaggia (attenzione alla sabbia con il computer portatile!), in viaggio, in un caffè o a casa, naturalmente!
Lo smart working consiste nel lavorare per un cliente senza essere necessariamente stabiliti nel suo Paese (ad esempio, vivere in Spagna e lavorare per un’azienda francese). Si può scegliere tra lavorare da casa o lavorare in uno spazio di coworking, ad esempio.
Tutti coloro che desiderano cambiare ambiente di vita e Paese di residenza, lasciarsi tutto alle spalle per scoprire nuove culture, cucine e lingue, senza dover necessariamente “andare in vacanza”, possono facilmente espatriare conservando i propri clienti e senza doversi perdere nei meandri dell’amministrazione, delle dichiarazioni fiscali e della copertura previdenziale.
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I 5 PRINCIPALI VANTAGGI E SVANTAGGI DEL TELELAVORO ALL’ESTERO
Quali sono oggi le condizioni principali per il telelavoro all’estero?
La prima cosa da fare è probabilmente farsi la domanda: il telelavoro fa per me? Riuscirò a restare motivato/a, lavorando sempre da solo/a? Nel mio paese ospitante ho a disposizione un luogo adatto al telelavoro? O posso crearne uno?
Se hai la possibilità di praticare il lavoro mobile, inizia col valutare se questa forma di lavoro è fattibile e adatta a te e, se ne hai l’opportunità, fai una prova per un breve periodo di tempo. Inoltre, ricordati che devi avere una certa disponibilità. Gli orari di lavoro sono gli stessi dell’azienda, ma potrebbero dover essere più flessibili, sia perché ne senti la necessità sia perché l’azienda te lo chiede. Chiarisci insieme agli interlocutori dell’azienda, ai clienti e ai famigliari o le persone che vivono con te quando sarai disponibile per l’attività professionale e quando per le questioni private.
I 5 principali vantaggi del telelavoro all’estero
Il telelavoro all’estero ha molti vantaggi, ecco i più evidenti:
- Niente più spostamenti: finite le lunghe ore in metropolitana o in autobus o il tempo perso negli ingorghi! Questo tempo è prezioso e può essere dedicato a molte altre attività, tra le quali… lavorare o trascorrere dei momenti con la famiglia e scoprire il nuovo paese ospitante, nel caso dei “nomadi”!
- Il telelavoro facilita la vita quotidiana perché evita di dover svolgere tutte le incombenze la sera o nei fine settimana. Mentre si lavora è infatti possibile ricevere una consegna o far partire una lavatrice: un modo efficiente per ottimizzare il programma della giornata!
- Sembra che il telelavoro influisca anche positivamente sulla qualità del lavoro prodotto, in quanto favorisce la concentrazione e aumenta la produttività.
- Inoltre, i dipendenti che lavorano regolarmente dall’estero hanno una percezione positiva delle loro condizioni di lavoro. Sono addirittura più soddisfatti di coloro che effettuano telelavoro solo occasionalmente.
- Con il telelavoro si risparmiano i costi del pendolarismo verso la propria azienda. Niente più benzina, pedaggi e altri costi di trasporto evitabili! I soli spostamenti saranno quelli scelti per il piacere.
I 5 principali svantaggi (risolvibili) del telelavoro
Non parliamo qui dei problemi più banali: il gatto che passeggia orgoglioso sulla tastiera del computer, la fotocamera che si attiva per errore nel momento meno opportuno, il candore di un bambino che pronuncia una frase poco elegante con il microfono attivato… Ci sono anche inconvenienti più seri che vanno presi in considerazione:
- Strumenti: Una buona postazione di lavoro è assolutamente necessaria, ma ha un costo e talvolta implica delle difficoltà. Questo vale per la poltrona, il computer e la scrivania, ma anche per gli strumenti informatici e di comunicazione: videoconferenze e messaggistica istantanea, ad esempio, che consentono di inviare file senza ingombrare la casella di posta elettronica. Questi strumenti devono essere installati correttamente, ma devono anche essere padroneggiati, il che richiede un po’ di tempo e di spiegazioni. Per quanto riguarda l’arredamento, il datore di lavoro dovrebbe di norma contribuire agli acquisti che facilitano l’installazione, come ad esempio l’acquisto di una poltrona da ufficio adattata.
- Isolamento: A volte lavorare lontano dai colleghi e con pochi contatti con altre persone può portare a un senso di solitudine e di isolamento. In questo caso, una soluzione è quella di cercare spazi di coworking.
- Sovraccarico di lavoro: Un carico di lavoro pesante, un confine labile tra vita professionale e personale, e in men che non si dica si rischia il burnout. Lavorare da casa o al di fuori dall’azienda richiede un’organizzazione e una concentrazione non indifferenti. È importante non distrarsi e quindi evitare il rischio di una sovraconnessione latente per portare a termine il lavoro.
- Relazioni umane: Come in tutte le “relazioni a distanza”, a volte il fatto di non vedersi causa difficoltà di comunicazione che, nei casi complessi, possono creare dei problemi. Niente che non si possa risolvere con qualche scambio amichevole per telefono o in videoconferenza.
- Autonomia: Un po’ di esperienza è utile per risolvere queste preoccupazioni. Per questo motivo il telelavoro non è ideale per le persone meno autonome, come alcuni profili junior. Queste persone hanno infatti bisogno di essere monitorate, accompagnate e di avere un feedback regolare e costruttivo, per acquisire sicurezza e autostima.
Che ne dici allora della mobilità internazionale? Hightekers accompagna i progetti di mobilità internazionale di freelance e consulenti IT. Non esitare a contattarci per parlarci del tuo progetto.